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RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE

martedì 5 giugno ore 22

Lavanderia a Vapore, Collegno

RITRATTO DI DONNA ARABA CHE GUARDA IL MARE

Lab 121

durata 85'

Un europeo in una città del Nord Africa incontra una giovane donna. Sembra volerla amare ma lei rifiuta il ruolo di preda. Poi tutto si rovescia, ed è la donna a condurre il gioco. La lingua araba è per entrambi la lingua delle emozioni, il francese quella della ragione. Un finale ambiguo corona quest'esercizio drammaturgico di Davide Carnevali sull'idea del tragico nella contemporaneità, forse sui presupposti incompresi degli scontri di culture. 

di Davide Carnevali
regia Claudio Autelli

con Alice Conti, Michele Di Giacomo, Giacomo Ferraù e Giulia Viana
scene e costumi Maria Paola Di Francesco
suono Gianluca Agostini
luci Marco D'Andrea
responsabile tecnico Stefano Capra
organizzazione Camilla Galloni e Carolina Pedrizzetti
distribuzione Monica Giacchetto
ufficio stampa e comunicazione Cristina Pileggi
assistente alla regia Marco Fragnelli

produzione LAB121
in coproduzione con Riccione Teatro
con il sostegno di Next/laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo in collaborazione con Teatro San Teodoro Cantù

testo vincitore del 52° Premio Riccione per il Teatro

Durata 85'

Ritratto di donna araba che guarda il mare è un testo sulla condizione della donna e sul potere dell'uomo.
Una lotta verbale che genera distanza e alimenta incomprensioni. Una riflessione non scontata su migrazione e scontri tra culture, e allo stesso tempo un'esplorazione della possibilità del tragico nella contemporaneità.
Un europeo, un turista, in una città senza nome del Nordafrica incontra una donna una sera al tramonto davanti al mare. Questa fotografia è il principio della storia. Dieci frammenti, dieci istantanee che, nella loro sospensione, ricordano certe visioni del pittore Hopper.
Attraverso il susseguirsi degli incontri di queste due figure tra le strade della vecchia città, permane la sensazione di una sospensione del tempo. Esso è scandito non dall'orologio ma dai movimenti della parola.
Una parola sempre sfuggente, precaria, ambigua che tenta di farsi ponte tra culture tra loro lontane. Si procede per associazioni, contrasti e come un puzzle, pezzo dopo pezzo si intravede il disegno finale.

DAVIDE CARNEVALI
Con Variazioni sul modello di Kraepelin, Davide Carnevali vince nel 2009 il Premio "Theatertext als Hörspiel" al Theatertreffen di Berlino e il "Premio Marisa Fabbri", e, con lo stesso testo, nel 2012 il "Prix de les Journées de Lyon des auteurs".  La prima parte del suo "Dittico dell'Europa", Sweet Home Europa, ha debuttato nel 2012 con la Schauspielhaus Bochum, e in forma di radiodramma per la Deutschlandradio Kultur. Nel 2013 Carnevali è stato incluso tra i 35 autori più rappresentativi dello Stückemarkt Theatertreffen di Berlino che per l'occasione ha incaricato e sovvenzionato la scrittura della seconda parte del "Dittico", Goodbye Europa. Lost Words. Nello stesso anno ha vinto il "Premio Riccione per il Teatro" con Ritratto di donna araba che guarda il mare.   

LAB121
Lab121 nasce nel 2010 a Milano ed è un ente indipendente che si occupa di produzione, formazione teatrale e creazione di eventi in sinergia con altre realtà. La direzione artistica è affidata a Claudio Autelli che, dopo aver lavorato per diversi anni con importanti istituzioni teatrali, ha deciso insieme alla squadra di LAB121 di strutturare un progetto artistico indipendente con lo scopo di mettere a fuoco una prassi teatrale laboratoriale, dando spazio alla ricerca e a nuovi linguaggi.

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