Scheda Spettacolo
venerdì 16 giugno ore 21.30, sabato 17 e domenica 18 giugno ore 19.30
Casa Teatro Ragazzi, Torino
Prima nazionale
IFIGENIA IN CARDIFF
Teatro di Dioniso
durata 1h
Come in un film di Ken Loach, Gary Owen racconta di Effie, la sfrontata, la sboccata, la squattrinata che abita a Splott, a sud di Cardiff, in un Galles di periferia. Effie vive di niente e si sbronza insieme ai compagni di bevute: Leanne e Sacha, finché una sera l'incontro con un giovane soldato, che ritorna dall'Afghanistan, determina una svolta nella sua vita. Effie, innamorata, non sarà più la stessa...
di Gary Owen
regia Valter Malosti
traduzione Valentina De Simone
con Roberta Caronia
produzione Teatro di Dioniso
Il primo studio è stato presentato a dicembre 2016 nell'ambito della rassegna Trend - Nuove frontiere della scena britannica di Roma
Effie la sfrontata, la sboccata, la squattrinata Effie vive in un Galles di periferia, a sud di Cardiff, nel quartiere di Splott, dove conduce un'esistenza irregolare senza progetti, senza futuro. Vive di niente Effie; qualche spicciolo dall'assistenza sociale e i soldi che, tra un litigio e un altro, la nonna le lascia sul tavolo sbattendo la porta.
Come in un film di Ken Loach, Effie è una dei tanti relitti di umanità ai margini a cui nessuno si interessa , tranne per dare distrattamente un'occhiata al suo bel culo.
La sua identità Effie la cancella tutte le sere distruggendosi di alcol: sotto botta alcolica, il mondo grigio e ostile non esiste più. "Compagni di sbronze" di questa creatura suburbana sono la coinquilina Leanne e Sacha, l'amico un po' sciocco con cui scopa senza fantasia e senza amore.
E se fosse proprio l'Amore a cambiare la sua vita? Un incontro, in una notte alcolica e folle, un uomo diverso dagli altri, un soldato tornato dall'Afghanistan, segnerà l'inizio di una trasformazione. Questa buffa e sguaiata crisalide dimostrerà a se stessa di poter essere migliore di come è stata fino ad allora. Anche se nulla è come sembra, anche se altri colpi di scena ribalteranno ancora una volta la rotta, Effie non sarà mai più la stessa.
Ifigenia in Cardiff di Gary Owen (dall'originario Iphigenia in Splott), è un delirio monologante denso di lucidità che si rivela a poco a poco, ribaltando gli equilibri del senso comune e scardinando moralismi e perbenismi vari, con il suo attacco sferrato in pieno viso contro l'ipocrisia della società e di una politica dell'austerity che finisce per stringere la morsa sempre sui soliti noti: i più deboli.
Con un linguaggio abrasivo pieno d'ironia tagliente, Owen affonda il coltello nelle maglie sconnesse della contemporaneità, consegnandoci il ritratto al vetriolo di una Ifigenia moderna che non ci sta ad essere la vittima sacrificale di un sistema già scritto, reagisce, si oppone al fato che la vorrebbe vendicativa e miope, con un inaspettato, gratuito e sconcertante atto di compassione.
Davanti ai fallimenti del nostro tempo, Effie non è di certo un capro espiatorio ma testimone ferale e voce d'accusa contro un potere che, con la sua ingombrante ingordigia, divora le vite degli altri.
A questa "nuova" Ifigenia darà il suo corpo e la sua voce Roberta Caronia, in una prova estrema e perturbante, dentro uno spazio dove nulla dovrà distrarci dalla "passione" laica squadernata in una via crucis che si dipana dentro un paesaggio che di greco non ha più niente: locali oscuri, spiagge devastate, fabbriche che sembrano astronavi schiantate, montagne di metallo, binari di treno che non portano più a nulla, gru, tubi, cataste di ciminiere, ospedali labirinto, pony selvaggi, pneumatici scoppiati, elicotteri che rombano forte sulle teste, water abbandonati, rovine di case, lastre di cemento come lapidi, vetri che scintillano alla luna.
ROBERTA CARONIA
Palermitana, diplomata all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico, entra subito a far parte della Compagnia dei Giovani del Teatro di Roma. Nel 2006 è al Festival di Madrid Sur nel ruolo di Ismene nell'Antigone di Brecht; nel 2007 Walter Pagliaro la dirige nella Fedra di Racine al Teatro Olimpico di Vicenza e in Trachinie di Sofocle al Teatro Greco di Siracusa. A Siracusa, nel 2009, è Antigone nell'Edipo a Colono per la regia di Daniele Salvo, ruolo per il quale vince il premio Asso-Stampa Teatro; nel 2011 è Ermione nell'Andromaca di Euripide al fianco di Laura Marinoni, regia Luca De Fusco.
Affianca Giorgio Albertazzi nello spettacolo a due voci Lezioni Americane di Calvino (2008) e ne La Tempesta di Shakespeare nel ruolo di Miranda (Festival Shakespeariano di Verona 2010).
Tra gli spettacoli più importanti, interpreta Natalija Herzen, la protagonista femminile di The Coast of Utopia di Tom Stoppard, per la regia di Marco Tullio Giordana. Attualmente è in tournée nel ruolo di Beatrice Fiorica ne Il Berretto a sonagli di Pirandello, regia di Valter Malosti.
Sul grande schermo vince nel 2011 la Menzione speciale al Terre di Siena Film-Festival per il ruolo di Giulia nel film di Samuele Rossi La Strada Verso Casa (in concorso al Festival del Cinema di Roma). Recita anche nel più recente Lea (2015) ancora una volta diretta da Marco Tullio Giordana.
Sul piccolo schermo, nei lavori più recenti, la vediamo in Romanzo Siciliano (regia Lucio Pellegrini), Il giovane Montalbano 2 (regia G.M Tavarelli) e in La mafia uccide solo d'estate (regia Luca Ribuoli). A febbraio 2017 è protagonista femminile nella mini serie prodotta da Rai Fiction e Picomedia I fantasmi di Portopalo di Alessandro Angelini, accanto a Beppe Fiorello e a Giuseppe Battiston.
Roberta è anche interprete di teatro civile. Dal 2009, nel monologo Il mio Giudice (di M.P. Daniele) veste i panni di Rita Atria, giovanissima collaboratrice di giustizia di Paolo Borsellino, e nel 2012 la CGIL la sceglie per dar voce ai monologhi delle donne cassaintegrate ne I fiori nel cemento.
VALTER MALOSTI
Regista, attore e artista visivo, ha vinto il premio UBU per la regia di Quattro Atti Profani di Antonio Tarantino, il premio dell'Associazione Nazionale Critici di Teatro sempre per Quattro Atti profani e per Shakespeare/Venere e Adone, il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini. Inverno di Jon Fosse ha vinto il premio UBU come miglior testo straniero messo in scena in Italia. Gli attori dei suoi spettacoli hanno vinto numerosi premi, citiamo, tra tutti, i due UBU di Michela Cescon per Giulietta di Fellini e Bedbound di Enda Walsh e il premio ANCT di Laura Marinoni per Passio Laetitiae et felicitatis di Testori. Malosti ha diretto opere di Nyman, Tutino, Glass, Corghi e Cage, spesso in prima esecuzione, e per il Teatro Regio di Torino Le nozze di Figaro di Mozart. Come attore, ha lavorato per quasi un decennio con Luca Ronconi, e al cinema con Calopresti, Battiato e Martone. É stato Manfred (Schumann/Byron) per la direzione d'orchestra di Noseda. Tra le ultime creazioni Lo stupro di Lucrezia dal poemetto di Shakespeare (premio UBU 2013 ad Alice Spisa come nuova attrice under 30) e Quartett di Heiner Muller (premio UBU 2014 a Gup Alcaro per il miglior progetto sonoro). Del 2015 è la regia e l'interpretazione de Il berretto a sonagli di Pirandello, nello stesso anno è la voce narrante della prima italiana di Akhnaton di Philip Glass per Mito/Settembre Musica e dirige L'Arialda di Testori con un gruppo di giovanissimi attori per il Teatro Stabile di Torino. Recentissima la prima assoluta per l'Italia di Venere in pelliccia di David Ives, che lo vede anche in scena con Sabrina Impacciatore.
Nell'ottobre del 2016 la sua regia de Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov ha inaugurato al Teatro Carignano la stagione del Teatro Stabile di Torino / Teatro Nazionale, di cui, dal 2010, dirige la Scuola per attori.
Roberta Caronia è per la 1ª volta al Festival.
Malosti vi presenta un suo spettacolo per l'11ª volta, dopo Un sogno di una notte di mezza estate (1996), Hamlet/Frammenti (1997), Storia di Doro (1998), Baccanti (2002), Nietzsche Ecce Homo (2006), Passio Laetitiae et Felicitatis (2008), Poe/Concerto di tenebre (2009), Corsia degli incurabili (2010); Thérèse e Isabelle (2014) e Giro di vite (2015).