Scheda Spettacolo
giovedì 14 e venerdì 15 giugno, ore 20
Casa Teatro Ragazzi, Torino
Prima nazionale
OH NO SIMONE WEIL!
durata 60'
Nella terza tappa della sua Trilogia della Ragione Milena Costanzo dopo Emily Dickinson e Anne Sexton affronta Simone Weil, atleta dell'anima, consapevole dell'impossibilità a ridurla personaggio teatrale. Perciò l'attrice compare in scena con sulle spalle un enorme, simbolico, zaino da escursionista. Grande ma non capace di contenere tutto. Uno zaino che sembra alludere anche ai tanti viaggi reali e intellettuali della teologa, filosofa, scrittrice francese.
di Milena Costanzo
regia Milena Costanzo
con Milena costanzo
assistente alla regia Chiara Senesi
foto in scena Paola Codeluppi
realizzato in collaborazione con Olinda onlus, Danae Festival e Festival delle Colline / TPE - Teatro Piemonte Europa
“Questo mondo è inabitabile: ecco perché bisogna fuggire nell'altro. Ma la porta è chiusa. Quanto bisogna bussare prima che si apra! Per entrare davvero, per non restare sulla soglia, bisogna cessare di essere un animale sociale”. Simone Weil
Illusioni, l'addestramento, amore; sono solo alcuni dei capitoli di quel gioiello che raccoglie gli ultimi pensieri di Simone Weil dal titolo “L'ombra e la grazia”.
Il mio lavoro in scena continua l'addestramento per aderire alla difficilissima ascensione verso l'alto che aveva condotto lei. Mi rendo conto di diventare intransigente, mi raffreddo, faccio esperimenti e metto in imbarazzo. Viaggio da un angolo all'altro della scena senza pace, come nella vita, e vorrei uscirne, ma non posso, inoltre il linguaggio inizia a diventare un problema. Non sono più d'accordo con chi non dedica attenzione alle piccole cose del mondo, perché solo quell'estrema attenzione è religione, il calore dell'unico amante possibile. Fine.
Questo lavoro su Simone Weil chiude la mia Trilogia dopo Anne Sexton ed Emily Dickinson. Milena Costanzo
MILENA COSTANZO
Milena Costanzo ha iniziato lavorando con Giorgio Barberio Corsetti, Claudio Morganti, Alfonso Santagata, Stephane Braunschweig e altri. Dal ’90 partecipa con i suoi spettacoli a concorsi e festival. Nel 2005, con il collega Roberto Rustioni, fonda una compagnia che scioglie nel 2011 dopo aver vinto il premio Ubu con lo spettacolo Lucido di Spregelburd. Prosegue la sua ricerca lavorando alla trilogia Sexton-Dickinson-Weil. Ha insegnato e cura laboratori per attori professionisti.