Chi siamo

Il Festival delle Colline Torinesi nacque nel 1996 su iniziativa di Sergio Ariotti, Isabella Lagattolla e dell’Associazione omonima per proporre prove d’attore in estate e valorizzare con esse le ville, i castelli, le chiese, i paesi della collina intorno a Torino, sulla sponda destra del Po. L’evoluzione artistica del Festival lo ha portato negli ultimi anni a qualificarsi come una riconosciuta vetrina europea della creazione contemporanea, di un teatro piùsperimentale e innovativo.

Il primo spettacolo in assoluto fu a Villa Bria di Gassino Torinese Dall’immagine tesa di Clemente Rebora, con Galatea Ranzi e Mira Andriolo, il primo sostenitore pubblico l’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, che contribuìalla nascita del Festival insieme alla Provincia di Torino e alla Fondazione CRT. Nel 1999 prese avvio la collaborazione del Festival con il Teatro Stabile di Torino e lo scenografo Carmelo Giammello assunse la direzione degli allestimenti.

Indimenticabile in quell’anno la prova d’attrice di Marisa Fabbri, a Villa Cimena, in Dall’Opaco di Calvino. Nel 2000 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi venne presentato Voyage au bout de la nuit di Céline, grandioso concerto-spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio. Era il segnale di come il Festival indirizzasse il proprio interesse anche verso la ricerca teatrale.

Fu nel 2000 che tra gli enti finanziatori consolidòla sua presenza l’Assessorato alla Cultura della Cittàdi Torino e comparve anche la Compagnia di San Paolo. Nel 2001 cominciava il felice e lungo sodalizio con Pippo Delbono che a San Raffaele Cimena andòin scena con La rabbia, dedicato a Pasolini. Lo stesso anno la prima nazionale di un testo di Francis Ponge, Comment une figue de parole et pourquoi, avviava nutrite presenze del teatro francese. Nel cartellone del 2002 troviamo Emma Dante, presente con il suo primo spettacolo MPalermu, Alexis Forestier con uno splendido Woyzeck, ancora Romeo Castellucci che firmava al Carignano di Torino per la Socìetas il Giulio Cesare.

Anno decisivo per lo sviluppo della manifestazione èil 2003, ottava edizione. Erano sette gli spazi di Torino, e sette quelli della collina. La metropolizzazione del Festival poteva dirsi dunque il segno dominante, sancito dalla presenza nel programma di artisti di rango internazionale, quali Rodrigo García, Ricardo Bartís, ancora Pippo Delbono,ancora Emma Dante, i Motus, Fabrice Melquiot, ed anche dall’assegnazione da parte dell’ETI, Ente Teatrale Italiano, di una tappa delle Settime Giornate Professionali Italo Francesi. Gli appuntamenti internazionali di quell’edizione per la prima volta erano progettati in collaborazione con Onda, Office National Diffusion Artistique di Parigi ed Afaa Ministère des Affaires Etrangères. Sempre nel 2003 prendeva forma la sinergia con gli Istituti Anatomici dell’Universitàdi Torino, che ospitarono uno studio teatrale dedicato a Cesare Lombroso interpretato da Massimo Popolizio e successivamente vari altri interventi teatrali.

Tra gli spettacoli proposti nel 2004 vi fu anche La scène dello scrittore francese Valère Novarina che l’anno successivo con un altro suo testo avrebbe inaugurato il Festival d’Avignon.

Alla decima edizione, nel 2005, il Festival produce Mishelle di Sant’Oliva di Emma Dante, che dopo Torino proseguiràcon grande successo europeo (saràin cartellone per un mese al Théâtre du Rond Point a Parigi ad esempio) e ospita il X episodio della Tragedia Endogonidia della Socìetas Raffaello Sanzio.

Nel 2006 al Festival nasce invece il ciclo di Medea firmato da Antonio Latella, Premio Ubu 2007. Lo stesso anno Pippo Delbono propone con grande successo i suoi duespettacoli: Questo buio feroce e Il Tempo degli assassini. Sempre nel 2006 il Festival vince il Premio Hystrio Altre Muse.

Nel 2007 il Festival ospita un memorabile spettacolo di Peter Brook, Sizwe Banzi est mort, omaggio ad un maestro che a tutti gliartisti del nostro tempo ha insegnato come riempire di parole, corpi ed energia il vuoto del palcoscenico. Prosegue invece il sodalizio con Emma Dante chepresenta Il Festino. E' l'anno del Premio dell'Associazione Nazionale critici di Teatro.

Nel 2008 il Festival, in collaborazione con l'Espace Malraux di Chambéry, avvia il progetto europeo Carta Bianca, che intende migliorare irapporti teatrali tra Italia e Francia. Nell'ambito di Carta Bianca il pubblico del festival conosce, in tre anni, gli spettacoli di Christophe Huysman,Hubert Colas, Paul Desveaux, David Bobée, Gwenael Morin, François Orsoni. Nel 2008 il Festival si aggiudica il Premio Speciale Ubu per il teatro.

Il Festival 2009 dedica una monografia alla Compagnia Motus che inizia un percorso creativo su Antigone. L'attenzione per i più giovani simanifesta, ad esempio, con Pornobboy di Babilonia Teatro. Nel 2010, alla quindicesima edizione, il Festival ha in cartelloneSeuls di Wajdi Mouawad e Cannibales firmato da David Bobee, due applauditissimi spettacoli francesi. Notevole anche Photo-Romance dei libanesi Lina Saneh e Rabih Mroué.

Nel 2011 spicca L'entetement, anteprima assoluta del testo di Rafael Spregelburd nella messa in scena firmata da Marcial di Fonzo Bo eElise Vigier. Ma è anche l'anno del clamoroso successo di Alexis della compagnia Motus, spettacolo destinato a grandi piazze internazionali, daNew York a Parigi, da Buenos Aires all'Australia.

L'edizione del 2012 è caratterizzata dalla presenza carismatica di Judith Malina, protagonista con Silvia Calderoni di The plot is the revolution, sempre dei Motus. Ci sono anche Scimone Sframeli con il nuovo testo Giù, Saverio La Ruina con Italianesi,Ricciforte con Pinter's Anathomy, Ferdinando Bruni con Rosso. Tra i più giovani fa la sua comparsa Tindaro Granata autore e interprete di Antropolaroid, Premio della Critica.

Nel 2013 ottengono il favore del pubblico, tra gli altri, uno spettacolo tedesco, Money - It Came From Outer Space di Chris Kondek e Christiane Kühl, uno romeno Jocuri in curtea din spate di Teatrul Act, Imitationofdeath di Ricciforte e i giovanissimi Anagoor con L.I Lingua Imperii. Destinato a buoni consensi di critica è anche Lo splendore dei supplizi di Fibre Parallele. Un vero evento è la collaborazione di due storiche compagnia della ricerca, Societas Raffaello Sanzio e Le Albe, nello spettacolo dedicato a Rosa Luxemburg Poco lontano da qui. Il 2013 è anche l'anno di Rafael Spregelburd: Lorenzo Gleijeses interpreta il suo nuovo testo Spam,diretto proprio dallo scrittore argentino. Ma lo spettacolo più interessante di tutti è forse Gratte-Ciel di Sonia Chiambretto e Hubert Colascoprodotto anche da Diphtong Cie, Marseille Provence 2013 Capitale européenne de la culture.

Nel 2014 il Festival è inaugurato dalla maratona teatrale Francamente me ne infischio, liberamente ispirato a Via col vento. Ne firma la regia, in cinque parti, Antonio Latella. Altri protagonisti del teatro italiano fanno tappa alle “Colline”. Tra essi: Emma Dante con Operetta burlesca, Romeo Castellucci, regista di Giudizio, possibilità essere, divagazioni da La morte di Empedocle di Hölderlin, il Teatro delle Albe, Motus, Fanny & Alexander, ricci/forte, Valter Malosti, Ermanna Montanari. Nel segmento internazionale si impongono: Dans la republique du bonheur diretto da Elise Vigier e Marcial Di Fonzo Bo, e Super premium soft double Vanilla rich di Toshiki Okada, prima applaudita presenza giapponese al Festival e vera rivelazione. Tra le giovani compagnie guadagnano i consensi del pubblico Anagoor con Virgilio brucia (con una straordinaria tirata in latino di Marco Menegoni), Muta Imago con Pictures from Gihan e Maniaci D’Amore con Morsi a vuoto.

Il Festival 2015 ha presentato in prima nazionale e con grande successo Frühlingsopfer e Testament del collettivo teatrale femminile berlinese She She Pop, due appuntamenti di spicco della ventesima edizione. Così come Ma di Antonio Latella su Pasolini, con Candida Nieri protagonista, Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, diretto da Marco Martinelli, con Ermanna Montanari interprete e Macbeth su Macbeth su Macbeth di Chiara Guidi. Un’edizione tutta al femminile, con in scena anche Lina Saneh, Daria Deflorian, Emma Dante, Serena Ganci, Roberta Bosetti, Anna Gualdo, Irene Ivaldi. Nel segmento internazionale da ricordare pure Federico León con l’applauditissimo Las ideas e l’autrice tedesca  Rebekka Kricheldorf. Coprodotto dal Festival è stato Darling da Eschilo, spettacolo messo in scena in un claustrofobico container da ricci/forte.  Una sorta di inno al teatro di impegno civile è stato Trincea di Marco Baliani sulla Grande Guerra.  Per il Focus sulla Creazione Contemporanea condiviso con il Teatro Stabile: Gabriele Vacis e Alfonso Santagata. Una location inconsueta il dancing Le Roi Music Hall, dove Fanny&Alexander hanno proposto Kriminal Tango, dedicato a Fred Buscaglione. Tra le giovani compagnie Babilonia Teatri con Jesus, Fibre Parallele, con Licia Lanera, Premio Ubu,  protagonista di La beatitudine, il Mulino di Amleto, i Maniaci d’Amore. Il segno d’artista è stato donato della libanese Zena el Khalil.

Nel 2016 il Festival ha realizzato la seconda tappa di un percorso dedicato alla donna, ma ha proposto anche un sottotema sull'identità di genere. Grandi consensi alla Lavanderia a Vapore per Mdlsx interpretato da Silvia Calderoni di Motus e all'Astra per Tindaro Granata, con l'acclamata novità Geppetto e Geppetto, la cui messa in scena ha coronato un progetto con Proxima Res (compagnia composta nell'occasione da 7 giovani attori di talento tra cui il protagonista Angelo Di Genio) e con lo Stabile di Genova. Geppetto e Geppetto ha ottenuto dopo il Festival il Premio Ubu 2016. Entusiastiche accoglienze di pubblico le hanno guadagnate anche Deflorian/Tagliarini, con Reality, Arturo Cirillo con Scende giù per Toledo di Giuseppe Patroni Griffi, Il lamento, ovvero le lacrime di Monica Bacio di e con Lorenzo Fontana, così come Roberta Bosetti e Renato Cuocolo con Roberta cade in trappola. Nel segmento internazionale sono parsi molto convincenti sia per la ricerca formale che la drammaturgia sia Vanja 10 years after della compagnia greca Blitz Theatre Group (con una eccezionale Angeliki Papoulia) che Hearing dell’autore e regista Amir Reza Koohestani, personalità di spicco del teatro di Teheran. Il viaggio nel nuovo teatro romeno è proseguito invece con Alearga, interpretato da Nicoleta Lefter e nel nuovo teatro israeliano in Europa con Jerusalem cast lead, di Winter Family. Nel segmento internazionale è stato motivo di grande soddisfazione l'esito della prima nazionale di Un mage en été di Olivier Cadiot, tra i più importanti autori francesi (in scena Laurent Poitrenaux). Parecchie le altre prime o anteprime di artisti italiani come quella di Killing Desdemona del Balletto Civile, di cui è coreografa e protagonista Michela Lucenti, di Socrate il sopravvissuto da un testo di Antonio Scurati della compagnia Anagoor (Premio Hystrio per la regia), di Donne che sognarono cavalli di Roberto Rustioni da un testo dell'argentino Daniel Veronese, dello studio di Frosini/Timpano Acqua di colonia/Zibaldino africano.
Da segnalare ancora un progetto Pasolini con PPP Ultimo inventario prima di liquidazione, di ricci/forte e con Orgia di Licia Lanera, altra prima nazionale. A proposito di artisti emergenti ricordiamo Gianluca e Massimiliano De Serio che hanno firmato lo studio Stanze/Qolalka, con la poetessa e attrice somala Suad Omar; Alice Conti, Francesco Villano e Claudio Autelli con L’insonne, vincitore di In-box 2015, Giulietta Debernardi e Federico Mazza con Hamlet Private. Una serata particolare la prima di 1983 Butterfly della Piccola Compagnia della Magnolia, data la presenza in sala di Bernard Boursicot, l'ex diplomatico francese la cui storia ispira il testo. Il segno d’artista 2016 è stato donato da Botto&Bruno.

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