Archivio
13-14 giugno
TORINO Cavallerizza Reale
Prima Nazionale
WHO’S AFRAID OF REPRESENTATION?
di Rabih Mroué
regia Rabih Mroué
con Lina Saneh
scenografia Samar Maakaroun
assistenza tecnica Hatem Ehmam
produzione The Lebanese Association for Plastic Arts (Ashkal Alwan) Beirut, Hebbel Theater - Berlin, Siemens Art Program - Germany, Centre National de la Dance - Paris
con il sostegno di TQW - Vienna
«Affermare di essere “artisti” in Libano può provocare risate, ironie e sarcasmi. La parola “artista” equivale spesso a un’ingiuria per la convinzione che lo status di artista provenga dall’occidente. L’artista, nell’immaginario collettivo, è un individuo emarginato, bizzarro, anarchico, un pazzo che pretende di essere un genio.
Ma “la follia non consiste nell’estraneità di colui che ci è lontano ma piuttosto nell’estraneità di colui che ci è vicino, l’estraneità di coloro che aprono a nuove e differenti prospettive le norme di comportamento e le abitudini” (Ahmad Beydoun). L’artista rappresenta il disegno di un individuo (nel senso di costruzione di una posizione individuale) che minaccia la comunità. Non è un segreto che le comunità religiose esercitino la loro egemonia sulle istituzioni politiche e pubbliche in Libano. Cercano di rafforzare il loro potere impedendo e soffocando sul nascere qualsiasi tentativo di affermazione dell’individualità, intimidendo, minacciando e accusando di tradimento, di follia e di ateismo tutti coloro che osano intraprendere questa strada. Dato che noi abbiamo deliberatamente scelto di essere artisti è nostro diritto pretendere di nutrirsi dell’insieme del patrimonio artistico del mondo intero (comprese le diverse correnti e i differenti movimenti). Per dirla in altre parole, è un nostro diritto vivere la crisi dell’individualismo, anche illusoriamente, e di viverla qui, proprio in questo paese in preda alle crisi delle sue comunità, crisi che non hanno ancora cessato di scatenarsi periodicamente in guerre civili assassine. Tra queste due crisi si situa Who’s afraid of representation?» (Rabih Mroué)
