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venerdì 10 ore 21, sabato 11 ore 19
Cavallerizza Reale, Torino

TERRONI D'ITALIA

nell'ambito di Esperienza Italia 150

di Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza
regia Fulvio Cauteruccio

collaborazione drammaturgica Giacomo Fanfani
con
Fulvio Cauteruccio, Laura Bandelloni, Massimo Bevilacqua,Umberto D'Arcangelo e Francesco De Francesco
tecnico di scena
Claudio Signorini
costumi
Massimo Bevilacqua
luci e scene
Loris Giancola

produzione Compagnia Teatrale Krypton
in collaborazione con
Festival delle Colline Torinesi
e
Ente Cassa di Risparmio di Firenze
si ringrazia
Comune di Seravezza e Fondazione Terre Medicee

durata 1h 10'

Terroni d'Italia, recitato parte in italiano e parte in calabrese, veneto, siciliano, lombardo, napoletano e piemontese, racconta l'emigrazione dal Sud, una delle amare conseguenze dell'unificazione nazionale.
Da Quarto fino alla caduta della piazzaforte di Gaeta, si ripercorrono alcuni dei principali accadimenti che hanno portato all'Unità d'Italia, utilizzando immagini video di repertorio e brani tratti dagli ultimi studi condotti sui carteggi del Conte di Cavour.
Questi studi restituiscono dignità a una popolazione e ad una terra economicamente forte. Nel 1856 all'Expo di Parigi il Regno Borbonico fu premiato come il terzo stato più progredito d'Europa, eppure venne insanguinato e saccheggiato in nome dell'Unità.
Terroni d'Italia
, pur non mettendo in discussione il valore di tale unità, è un omaggio alle popolazioni che hanno contribuito alla creazione del nuovo Stato ma che ancora oggi, talvolta, sono considerate di seconda schiera.
Basato su La storia di Pippu, attore d'arte drammatica, scritto a quattro mani da Fulvio Cauteruccio e Giuseppe Mazza, Terroni d'Italia descrive le peripezie di Pippo, dal dopoguerra ai difficili anni '70, attraverso il racconto di storie vere e del sogno di un uomo costretto ad emigrare al Nord dalla natia Sicilia, con il desiderio di fare l'attore, senza tuttavia riuscirci.
Con Pippo si entra, da moderni protagonisti, nel pieno degli anni del Risorgimento e incontriamo le figure di Cavour, Vittorio Emanuele II (nonostante fosse il I), Garibaldi, Francesco II di Borbone, Maria Sofia, affiancati da sgangherati eroi che combattono la loro guerra a colpi di ricette tradizionali.
Uno spettacolo che diverte e insieme fa riflettere sugli eventi che 150 anni fa diedero origine all'Italia dei Savoia.

COMPAGNIA KRYPTON
La Compagnia Krypton fonda la sua poetica sull'esplorazione delle tecnologie e della loro applicazione nella scena e nelle arti. Il suo lavoro ha un'attitudine interdisciplinare che si rivolge al mondo del teatro come a quello dell'architettura e delle arti visive, e l'attenzione all'indagine digitale è una forma di necessità, una risposta dovuta alla sua stessa identità. Krypton ha sempre legato la propria ricerca a progetti nati sotto il segno della sperimentazione tecnologica con creazioni che sin dagli anni Ottanta, cogliendo l'impulso del postmoderno, sono state radicalmente innovative, sia sul piano del linguaggio teatrale sia su quello della applicazione degli strumenti elettronici all'azione del corpo. L'uso della modulazione laser e la sua capacità di creare architetture e modificare lo spazio si delinea di volta in volta come una possibilità nuova, in divenire, di intervento sul mondo sensibile. A questa ricerca Krypton affianca un profondo lavoro sulla drammaturgia, dai testi di maestri del Novecento, come Beckett e Pinter, alla rivisitazione di testi classici tra cui Jarry, Shakespeare e alla creazione contemporanea. Da anni, inoltre, la Compagnia persegue, per prima in Italia, una importante ricerca sulla lingua calabrese, sfruttandone l'arcaicità e la carica espressiva e dirompente. Nel suo iter poetico Krypton mantiene vigile l'attenzione nei confronti delle pratiche artistiche più avanzate, continuando a esplorare un teatro che non è mai scontato. Il suo teatro è inteso come forma d'arte e di creazione conoscibile, un teatro che rappresenta in ogni caso il luogo del corpo, dove la carne è protagonista. La tecnologia, vista come estensione espressiva o strumento di duplicazione e deformazione, rappresenta la vibrazione della carne. Il lavoro di Krypton approfondisce le relazioni tra il corpo teatrale e gli apparati tecnologici linguistici audio visuali. La sede stabile della compagnia è il Teatro Studio di Scandicci (Firenze), e qui, da circa venti anni, Krypton ha fondato un laboratorio permanente dedicato all'innesto delle tecnologie digitali all'interno della dimensione creativa, dalle arti sceniche alle sue contaminazioni con l'architettura e la visual art, la poesia, la musica. E' per la prima volta al Festival.

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