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martedì 11 ore 19, mercoledì 12 ore 21, giovedì 13 ore 19
Cavallerizza Reale, Torino

BIOGRAFIA DELLA PESTE

di Francesco d'Amore e Luciana Maniaci
regia Roberto Tarasco

con Francesco d'Amore e Luciana Maniaci
costumi Alessandra Berardi
assistente scenografa Marzia Cicala
assistenza tecnica Fabio Bonfanti e Alberto Comino
training attoriale Giuseppe Bisceglia e Andrea Tomaselli 
allestimenti funerari La Genesi e Life onoranze funebri

produzione Nidodiragno

durata 1h

Biografia della peste è il racconto di due luoghi. Un luogo di morte e un luogo di vita. Uno si confonde nell'altro, e nessuna unità si compie.
Biografia della peste sono due favole. Una favola nera e una favola bianca. Dentro ci sono le nostre madri, il peso delle generazioni passate, l'incapacità di muoversi, il desiderio di ricominciare da capo, la necessità di chiamare ogni cosa col proprio nome.
Biografia della peste è uno spettacolo psicotico e magico.
Perché col linguaggio della fiaba si possono raccontare le cose peggiori. Con quello degli adulti solo alcune piccole verità.
A Duecampane dominano il dubbio e l'incompiutezza. Così, anche la morte è diventata incerta e parziale. La peste del titolo non è altro che questo: una morte part-time, 23 ore al giorno. Tutti gli abitanti - meno due - ne sono infetti. Nell'unica ora di vita che è loro concessa è possibile per i semi-morti cercare una via per "migliorare la propria biografia", come si augurava Sartre.
Biografia della peste è la storia, raccontata dal punto di vista del virus, dell'unica famiglia scampata al virus.
Il ritratto di una madre-frigorifero che è l'unica donna felice del mondo, di un padre-cavolo, innocuo e saggio come ogni ortaggio, di un figlio che all'occasione sa essere spastico o gentiluomo, e di una ragazza morta che non fa che sbagliare i verbi e lamentarsi di non poter ballare.
Se la più grande sfortuna dell'uomo è quella di nascere da altri esseri umani, ereditandone errori e conflitti, non sarebbe tutto più facile se derivassimo dai cavoli, come suggerisce la fantasia popolare?
Duecampane è il luogo dopo la Caduta, in cui quest'alternativa può essere considerata l'unica base per la costruzione di una nuova e più sana umanità.
Parliamo di un paese da fiaba, per questo ci è permesso riderne.
Un paese inventato, almeno quanto il nostro.
Maniaci d'Amore 

MANIACI D'AMORE
I Maniaci d'Amore sono Francesco d'Amore (Bari, 1983) e Luciana Maniaci (Messina, 1985). Vivono a Torino e lavorano insieme dal 2007. Hanno frequentato corsi e workshop con Gabriele Vacis, Arturo Cirillo, Valerio Binasco, Emma Dante, Barbara Bonriposi e Riccardo Tordoni. Per anni, col loro primo progetto, Le Cose, hanno girato le case degli italiani. Hanno lavorato con Marco Ponti in Monologhi nell'aldilà (Teatro Stabile di Torino) e con Gabriele Vacis in Amleto in Palestina (Teatro Regionale Alessandrino e Eti) come attori e drammaturghi. A Torino collaborano col Teatro Ragazzi e Giovani e con il Circolo dei Lettori. Tengono corsi di scrittura e hanno all'attivo due spettacoli: Il Nostro Amore Schifo e Biografia della Peste (Selezione Premio Scenario 2011, Finalista al premio di drammaturgia Il Centro del Discorso 2011).

Sono per la prima volta al Festival.

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