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martedì 16 e mercoledì 17 giugno ore 21.30
Teatro Astra, Torino
Prima Assoluta
MA
di Linda Dalisi
regia Antonio Latella
con Candida Nieri
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
musiche Franco Visioli
luci Simone De Angelis
assistente alla regia Francesca Giolivo
produzione stabilemobile compagnia Antonio Latella
coproduzione Festival delle Colline Torinesi
in collaborazione con Centrale Fies, NEST
durata 1h 10'
MA è un lavoro ispirato alla figura della madre nell'opera di Pier Paolo Pasolini.
Antonio Latella partendo dalla prima sillaba della parola Mamma ci guida in un percorso all'interno dell'opera di uno dei massimi poeti del ‘900, seguendo un filo conduttore che ha al suo centro quella forza generatrice, procreatrice di parole come di uomini, di pensiero come di gesti artistici.
Attraverso la figura di Pasolini, in tutte le sue complessità, la Madre diventa anche una Madre-Scrittura, dove il pozzo inesauribile è il pensiero e l'arma nella battaglia della vita è la parola.
Note di Regia
In tutte le sue vittorie e sconfitte accanto all'uomo Pier Paolo Pasolini, c'è sempre la madre.
Nel suo cinema la madre diventa uno dei perni attorno a cui tutto ruota.
Sguardi e sorrisi spezzati delle madri scelte come icone assolute di un'Italia che sa che tutto sarà irrecuperabile. Quegli sguardi potenti e violentati da un dolore ancestrale. Tutta la sua letteratura e il suo teatro sono pervasi dalla presenza di quella madre che lo ha accompagnato nella fuga dalla banalità coatta del vivere quotidiano.Sarà proprio la madre del Poeta la Maria straziata dal dolore sotto la croce di Gesù, nel film Il Vangelo secondo Matteo.
Ma ogni volta la MA diventa altro.
Per una madre che piange un figlio, un Gesù dei poveri, un operaio, un pittore, un poeta, un re Edipo, per una città che accoglie i reietti, per un paese che scaccia gli intellettuali, per una nazione troppo cattolica per non essere ipocritamente di destra fino in fondo, tutto è madre e si fa madre.
Attraverso le parole, le immagini, il nostro tentativo è quello di tracciare una possibile unica madre, con quel MA necessario a mettere un dubbio: madre sì, ma....
ANTONIO LATELLA
Nasce a Castellamare di Stabia nel 1967. Studia recitazione presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, diretto da Franco Passatore e presso La Bottega Teatrale di Firenze, diretta da Vittorio Gassman. Tra il 1986 e il 2000 lavora come attore diretto da Ronconi, Castri, Patroni Griffi, De Capitani. Nel 1998 firma la prima regia e nel 2004 si trasferisce a Berlino. Nel 2006 viene invitato a dirigere uno dei corsi dell'Ecole des Maîtres. Cura la direzione artistica del Nuovo Teatro Nuovo di Napoli per la stagione 2010/11 e nel 2011 fonda la compagnia stabilemobile - compagnia Antonio Latella. I suoi spettacoli sono stati ospitati nei più importanti teatri e festival internazionali. Tra i più recenti: Studio su Medea (2006, premio Ubu come spettacolo dell'anno), Non essere - Progetto Hamlet's portraits (2008), Un tram che si chiama desiderio (2012, premio Ubu e premio Hystrio come miglior regia), Francamente me ne infischio (2013, premio Ubu come miglior regia e miglior attrice), la trilogia russa Elettra - Oreste - Ifigenia in Tauride (2013, vincitrice di tre categorie nell'ambito del premio russo Paradise: best theatrical project, best part Georgiy Bolonev, prize of audience), C'è del pianto in queste lacrime (2013, premio Le Maschere del Teatro Italiano per scene e costumi). Sempre del 2013 è la trilogia sulla menzogna: A. H., Die Wohlgesinnten da Littell e Il Servitore di due padroni da Goldoni. Del 2014 è la rivisitazione del capolavoro di Eduardo Natale in casa Cupiello. Nel 2015 debutta Ti regalo la mia morte, Veronica ispirato a Fassbinder.
Antonio Latella è per la quinta volta al Festival, dopo Studio su Medea nel 2006, Aspettando Godot nel 2007, la maratona degli undici quadri di Non Essere - Hamlet's Portratits nel 2008 e Francamente me ne infischio nel 2014.