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martedì 20 giugno ore 19.30
Fonderie Limone, Moncalieri

Prima Nazionale

CORALE NUMERO UNO

Ritratto di Bambola

di Elena Bucci
regia Elena Bucci

con Elena Bucci
al violino e al pianoforte Dimitri Sillato
luci Loredana Oddone
drammaturgia del suono e registrazioni Raffaele Bassetti
aiuto all'allestimento Nicoletta Fabbri
grazie a
Davide Reviati e al suo libro "Sputa tre volte"
a Isabel Fonseca e al suo libro "Seppellitemi in piedi"
e a tutti coloro che hanno studiato vita e opere di Bronislawa Wajs, detta Bambola

produzione Le Belle Bandiere, Regione Emilia Romagna, Comune di Russi
in collaborazione con Festival delle Colline Torinesi
grazie al Teatro Comunale di Russi

La voce che guida questo primo coro di storie e personaggi  è ispirata alla figura di Bronislawa Wajs detta Bambola, una poetessa e cantante di etnia rom di origine polacca (per quanto imprecise siano le definizioni) che ereditò dalla madre il talento e la capacità di elaborare i canti e le favole tramandati oralmente fino a renderli storie e poesie nuove e originali. Il suo soprannome si diffonde tra tutte le tribù. Fin da bambina partecipa alle veglie e alle feste notturne per ascoltare e memorizzare il repertorio zingaro, come un registratore vivente sempre acceso. Il suo talento viene vissuto come un dono per tutti. Le favole tramandate dal passato diventano, attraverso la trasformazione di Bambola, arte viva del presente, alla quale si aggiungono le sue storie originali. Questa artista, perfettamente integrata nella sua comunità e ad essa molto legata, viene convinta da uno scrittore e studioso a mettere su carta la sua ricchezza di memoria, ad esibirsi nei teatri, ad essere registrata e pubblicata. Questo atto di rispetto e di omaggio verso una cultura spesso ignorata e sottovalutata viene letto da tutte le comunità prima con orgoglio – quando i teatri si riempiono per acclamare – e poi come un tradimento – quando Bambola, dopo essere stata gradualmente sottratta alla sua nomade quotidianità, viene usata dal potere politico come simbolo della necessità di integrare, snaturandole, le comunità cosiddette ‘zingare’, trasferendole in artificiali campi stanziali dove le condizioni di vita sono spesso inaccettabili. Bambola rimane sola e sospesa tra due mondi e due culture, entrambi irriducibili e prepotenti. Non appartiene più a niente e a nessuno, punita da opposti conformismi per il suo desiderio di essere semplicemente e profondamente cittadina del mondo. Trova uno degli ultimi rifugi proprio in Italia.
Ho conosciuto questa figura attraverso lo splendido lavoro di Davide Reviati, al quale però non ho attinto in alcun modo se non per le involontarie suggestioni che ispirano le opere importanti. 

Elena Bucci

ELENA BUCCI E LE BELLE BANDIERE
Elena Bucci, regista, attrice, autrice, si è formata nel Teatro di Leo di Leo de Berardinis partecipando a tutti gli spettacoli: Re Lear, Amleto, Tempesta, Macbeth, Delirio, I giganti della montagna, Novecento e Mille, Quintett, Metamorfosi, L’Impero della ghisa, Il ritorno di Scaramouche, King Lear n.1, Lear Opera. Ha fondato con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere con sede a Bologna e a Russi di Romagna, dove crea spettacoli, rassegne, un Laboratorio di teatro permanente e progetti per la comunicazione tra le arti e il recupero di spazi abbandonati , contribuendo alla riapertura del Teatro Comunale e di altri luoghi. Le linee poetiche della compagnia spaziano dalle scritture originali all'indagine sulla drammaturgia contemporanea, da riletture di testi classici a commistioni tra diversi codici artistici. La sua natura nomade si propone di realizzare progetti di ampio respiro sia nelle città che in luoghi marginali, nel confronto tra pubblici di diverse estrazioni. Uno stabile e aperto di attori, musicisti, tecnici e collaboratori garantisce sia l’approfondimento dei progetti che la possibilità di avere un repertorio, secondo una pratica duttile sospesa tra commedia dell’arte e presente.Fra i riconoscimenti si ricordano il Premio Ubu 2016 come migliore attrice per diversi spettacoli da lei creati, il Premio Eleonora Duse 2016, il Premio Ubu per Riccardo III e Le regine di Morganti, il Premio ETI Olimpici del Teatro  per Le Smanie della villeggiatura di C. Goldoni, il Premio Hystrio Altre Muse per l’attività della Compagnia, che si aggiudica anche il Premio Viviani Città di Benevento, il Premio Scenari Pagani. Ha lavorato tra gli altri con Mario Martone (Edipo a Colono, Teatro di Roma), Claudio Morganti (Riccardo III, Le regine – Biennale di Venezia - La recita dell’attore Vecchiatto di Celati), Valter Malosti (Il giardino dei ciliegi, Teatro Stabile di Torino).Cura regia, scene e costumi di spettacoli di cui è anche interprete - come Macbeth di Shakespeare, Hedda Gabler di Ibsen, La Locandiera di Goldoni (al Teatro Nazionale di Pechino nel 2015), Antigone di Sofocle, Svenimenti da A. Cechov, La Canzone di Giasone e Medea, Le relazioni pericolose da Laclos (realizzati nel corso della felice e lunga collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano), Prima della pensione (ERT), Santa Giovanna dei Macelli di Brecht (Metastasio di Prato). E’ autrice di drammaturgie originali come Non sentire il male - dedicato a Eleonora Duse (musiche di Andrea Agostini, a Mosca nel 2015, registrato per Radio3, Rai2 e presentato al Museo Duse della Fondazione Cini di Venezia), Barnum - Autobiografie di ignoti (musiche di Dimitri Sillato), Regina la Paura (Mercadante di Napoli), Bimba - inseguendo Laura Betti (con ATER), Colloqui con la cattiva dea 1914-2014 (musiche di Simone Zanchini, Ravenna Festival), In canto e in veglia (Teatri del Sacro), La Paura (Astiteatro, registrato per Radio3), Juana de la Cruz o le insidie della fede (musiche di Andrea Agostini, Ravenna Festival), Bambini (con Davide Reviati, Claudio Ballestracci, Rose Selavy, L’Arboreto di Mondaino, Festival di Santarcangelo 2003), e diversi altri. Collabora con Radio3 per la realizzazione di sue scritture e di progetti speciali, come il recente Di terra e d’oro – una lettura in musica dedicata al lavoro, Vite altrove. Partecipa a progetti particolari come Guerra e pace di Lombardi-Tiezzi e Focus Jelinek curato da Elena Di Gioia. Con Marco Sgrosso dirige e cura scene, costumi  e interpreta L'Amante di Pinter e mettono in scena Gli occhi dei matti da Dostoevskj, Le relazioni pericolose da Laclos, Cavalieri erranti da Cervantes, (Amat e Teatro Sanzio di Urbino), La Pazzia di Isabella (consulenza drammaturgica di Gerardo Guccini), Delirio a due di Ionesco (Fondazione TPE), La Morte e la Fanciulla di Dorfman, Una Passione (musiche di Dimitri Sillato e Felice del Gaudio, con ERT), Macbeth Duo (musiche di  Dimitri Sillato), Il paradiso perduto, il paradiso ritrovato (Teatri del Sacro) e con la compagnia Diablogues, realizzano, nel corso di un importante progetto di rilettura dei classici Il Berretto a sonagli, Anfitrione, il Mercante di Venezia, Le smanie per la villeggiatura.Realizza a Bologna con altri artisti Molti pensieri vogliono restare comete, dedicato a Leo de Berardinis. Ha lavorato in cinema tra gli altri con Pappi Corsicato, Tonino de Bernardi, Luca Guadagnino, Michele Sordillo, Raul Ruiz, Massimiliano Valli e Luisa Pretolani, lo scrittore Mario Giorgi e Michele Fasano.Crea progetti di alta formazione presso scuole, accademie e altri enti (Accademia Nico Pepe di Udine, Civica Paolo Grassi di Milano, Scuola del Teatro Stabile di Torino, Napoli Teatro Festival).

Elena Bucci è per la 1ª volta al Festival.

lebellebandiere.it  buccielena.blogspot.it

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