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2-3 giugno
TORINO Teatro Gobetti

Prima Nazionale

LE COLONEL DES ZOUAVES

di Olivier Cadiot
regia Ludovic Lagarde

con Laurent Poitrenaux
musica Gilles Grand 
luci Sébastien Michaud
costumi Virginie et Jean-Jacques Weil

produzione Compagnie Ludovic Lagarde, CDDB Théâtre de Lorient,
Le Carreau Scène Nationale de Forbach

Esiliato nel suo mezzanino, un domestico zelante cerca di migliorare il proprio servizio. Lo scrupolo professionale diventa presto un’ossessione divorante. Egli si inventa metodi via via più complessi e inutili, come Robinson nella sua isola, cercando di controllare all’infinito tutte le fasi del lavoro. Divenuto inconsapevolmente enciclopedista si immagina che un’accumulazione di minuscoli progressi basti a renderlo un “domestico perfetto”. Per servire bene, è necessario conoscere i gusti della gente, bisogna ascoltarla. Il domestico finirà così per catturare le conversazioni, trascriverle, trasformare la sua stanza in sala di registrazione e diventare di fatto uno spione. Lavoro improbo ricostruire parola per parola.
Ne nascono buffe lezioni di “servizio totale”, interpretate, attraverso il corpo e la parola, da un attore-danzatore che è anche fine dicitore e acrobata.
Il suo monologo centrale mescola in un’unica tirata argomenti da tavola, battibecchi, frammenti di discorsi e di dialoghi. Non mancano d’essere convocati personaggi virtuali, come testimoni a discarico in un processo privato: ricostituzione di quadri viventi in anamorfosi. 
Lo spettacolo ha fatto parte dell’edizione 2004 del Festival d’Avignon.

È Ludovic Lagarde che mi ha avvicinato al teatro, prima lo consideravo un mondo lontano. La nostra collaborazione non ha una misura transdisciplinare. Ciascuno è piuttosto diffidente ed ha una visione parziale dei problemi artistici. La nostra relazione professionale si sviluppa nel tempo, non nella decisione, piuttosto in microdecisioni, e mi dà grande libertà creativa; questo comporta che il teatro mi risulti abbastanza estraneo. Continuo a scrivere libri dedicati all’oralità che Ludovic adatta, trasforma, prolunga ed amputa. Attraverso mezzi diversi egli ottiene però sensazioni analoghe a quelle derivate dai libri.”                  Olivier Cadiot

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