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domenica 14 ore 19, lunedì 15 ore 21
Teatro Gobetti, Torino
SALONICCO 43
di Ferdinando Ceriani, Gian Paolo Cavarai e Antonio Ferrari
regia Ferdinando Ceriani
di Ferdinando Ceriani, Gian Paolo Cavarai e Antonio Ferrari
con Massimo Wertmüller, Evelina Meghnagi, Carla Ferraro
musiche e canti dal vivo a cura di Evelina Meghnagi
musicisti Domenico Ascione, Arnaldo Vacca
costumi Farani Sartoria Teatrale
montaggio video Luca Gianfrancesco
disegno luci Fabio Paragiani
organizzazione Carlo Mosso
assistente alla regia Alice Guidi
produzione Ex Novo
con L'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
foto YIVO Institute for Jewish Research, courtesy of USHMM Photo Archives
concesse da Jewish Comunity of Thessaloniki
durata 1h
Salonicco, chiamata anche la "Gerusalemme dei Balcani" o la "madre di Israele", contava nel 1939, su una popolazione di 100.000 abitanti, 50.000 ebrei, molti di origine e di nazionalità italiana, presenti in tutte le classi sociali e perfettamente integrati con la popolazione greca. Lo storico Albertos Nar la ricorda come "la più grande e prospera comunità ebrea sefardita d'Europa e una delle più importanti del mondo". Delle 32 sinagoghe della città sono rimaste soltanto vecchie fotografie sbiadite.
Durante i mesi terribili del 1943 era console italiano a Salonicco Guelfo Zamboni, un funzionario fascista del Ministero degli Affari Esteri, che, di fronte alla disumanità dell'olocausto, iniziò una sua personale, eroica, battaglia per tentare di salvare più vite possibili procurando delle carte d'identità italiane false per permettere ai loro possessori di raggiungere Atene e di avere salva la vita.
La sua tenacia, il suo coraggio, la sua perseveranza salvarono dalla barbarie nazista più di 500 ebrei, uomini, donne, bambini che trasformano Zamboni in un nuovo Schindler italiano. Nel 1992 gli fu conferito il titolo di "giusto fra le nazioni".
È in omaggio alle voci dei sopravvissuti che Ferdinando Ceriani ha allestito lo spettacolo Salonicco 43 in cui si mescolano, in un tessuto narrativo che spazia dalla musica, alla parola, all'immagine, le storie diverse di questa vicenda che vede riunite in un destino tragico tante persone comuni che la Storia ha elevato, loro malgrado, a protagonisti.
Alla voce narrante che guida gli spettatori nella multietnica Salonicco rispondono il canto e le sonorità della cultura sefardita, interpretate da Evelina Meghnagi e dai suoi musicisti, che contrappongono alla brutalità degli eventi narrati la vitalità e la creatività della musica e della poesia del popolo ebraico.
A riportare l'attenzione su questa storia è stato il lavoro tenace di ricerca e di divulgazione intrapreso dall'allora Ambasciatore italiano ad Atene Gianpaolo Cavarai e dal giornalista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, entrambi coinvolti in questo progetto, che organizzarono nel 2006 in Grecia una serie di incontri intorno alla figura di Guelfo Zamboni conclusosi con la pubblicazione del libro "Ebrei di Salonicco 1943", scritto a tre mani da Antonio Ferrari, Jannis Chrisafis e Alessandra Coppola, a cui Ceriani si è ispirato per la trasposizione teatrale.
FERDINANDO CERIANI
Regista e responsabile artistico di alcuni festival, cresce artisticamente nella Compagnia Alla Ringhiera di Franco Molè per poi iniziare un lungo sodalizio di lavoro con Maurizio Scaparro come regista assistente.
Come regista lavora per la Biennale di Venezia (Dove danzano i draghi e gli dei Il sogno di G.), per il Piccolo Teatro di Milano (cura la regia dello spettacolo per i 60 anni del Teatro), mette in scena I Clowns tratto dall'omonimo film di Federico Fellini.
Direttore artistico del Festival Internazionale di Caserta "Settembre al Borgo", è stato responsabile artistico di alcune manifestazioni (Voci d'Europa al Teatro della Pergola di Firenze, Canti di vita in tempo di peste per il Carnevale di Venezia, il Salon du Livre di Parigi, Les Italiens alla Comédie des Champs Elysées di Parigi). Dal 2002 è direttore del corso di teatro all'Università Luiss di Roma. Arriva per la prima volta al Festival delle Colline Torinesi.