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mercoledì 24, giovedì 25 ore 21
Casa Teatro Ragazzi, Torino

Prima Nazionale

IL MISANTROPO - MOLIERE

di Molière
regia Mario Perrotta

con Marco Toloni, Lorenzo Ansaloni, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Francesca Bracchino, Nicola Bortolotti, Alessandro Mor, Maria Grazia Solano
aiuto regia
Alvaro Maccioni
costumi realizzati da
Claudia Botta con gli allievi del corso di Costume per lo Spettacolo - Accademia di Belle Arti Bologna
organizzazione
Stefano Salerno

produzione Teatro dell'Argine, Festival delle Colline Torinesi, Armunia Festival Castiglioncello, Castel dei Mondi Festival
in collaborazione con Comune di Poggibonsi, Lunatica Festival, Accademia di Belle Arti di Bologna

durata 1h 45'

E' nello scontro tra Alceste (il misantropo) e Oronte (l'uomo di potere) che ravviso una possibile chiave di lettura del testo. E' lì che esplode il massimo abuso, dando segno di una società talmente malata di potere e di rapporti di interesse, da giustificare, al limite, la misantropia del protagonista, liberandolo dall'etichetta classica di "caso clinico". Ma non solo Alceste e Oronte: tutti i rapporti tra i personaggi di questa farsa tragica sono schiacciati verso il basso dagli obblighi sociali e da un aleggiante timore della ritorsione (la denuncia, il processo, l'esclusione dalla "corte"), salvo poi deflagrare violentemente nel finale. Alceste diviene così un militante dell'etica, un "resistente" in un mondo talmente lontano dalle sue istanze da condannarlo irrimediabilmente alla sconfitta. Rapporti di potere e col potere: niente di più vicino a noi. Sembra paradossale, ma la società del Re Sole, asfittica e autoreferenziale, riguarda strettamente la nostra società globalizzata. Un'indagine sul potere, sulle sue malattie. Un'indagine sull'amore: amore che diviene impossibile quando assume, anch'esso, la smorfia terribile di un esercizio di potere.

Il Misantropo è la prima parte della Trilogia sull'individuo sociale. "Individuo sociale" è una contraddizione in termini: un'utopia, una condizione limite a cui tendere. E' sufficiente l'incontro/scontro con l'altro per mettere in crisi i confini della nostra individualità - e questo lo sappiamo bene tutti. Ed è questa lacerazione tra le proprie istanze e quelle dell'altro che ci governa continuamente, nel nostro agire quotidiano e nella nostra evoluzione di razza umana. Eppure tutti vorremmo essere animali sociali, tutti vorremmo vedere il trionfo definitivo della giustizia, dell'equità e della solidarietà. Il vero guaio è che ognuno - ogni individuo - ha un concetto tutto suo di giustizia, di equità e di solidarietà. E siamo di nuovo al muro contro muro: individuo contro individuo. La trilogia verterà su tre testi: Il misantropo di Molière, I cavalieri di Aristofane, Bouvard e Pécuchet di Flaubert, tre farse violente - o comiche tragedie - per rispondere ad un interrogativo: siamo per natura individualisti o animali sociali? Mario Perrotta

MARIO PERROTTA

Mario Perrotta (Lecce, 1970) è attore, drammaturgo e regista. Nel 1988 si trasferisce a Bologna dove consegue la laurea in Filosofia e nel 1994 fonda insieme ad altri venti giovani artisti la Compagnia del Teatro dell'Argine. Ai lavori con il Teatro dell'Argine su drammaturgie originali della compagnia, affianca sortite in altri contesti teatrali (tra gli altri, nel 2003 è nel Mercante di Venezia del Teatro dell'Elfo).
Il progetto Italiani cìncali sull'emigrazione del dopoguerra (finalista Ubu 2004 come migliore drammaturgia e insignito della targa commemorativa della Camera dei Deputati "per l'alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione"), ha raggiunto le 500 repliche tra Italia ed Europa.
Nel 2006 dirige con Rossella Battisti la collana Teatro Incivile per il quotidiano L'Unità, presentando in DVD spettacoli di Ascanio Celestini, Emma Dante, Davide Enia, Giuliana Musso e Armando Punzo. Per Radio 2 Rai realizza la trasmissione in 15 puntate Emigranti Esprèss vincitrice (ex equo con la BBC) del Premio Speciale della Giuria al TRT International Radio Competition di Istanbul. Dal successo radiofonico di Emigranti Esprèss deriva anche la pubblicazione di un libro dall'omonimo titolo per Fandango Libri.
Nel novembre 2007 debutta con la sua Odissea, rilettura del mito classico dal punto di vista del figlio di Ulisse, Telemaco. Lo spettacolo gli vale la candidatura agli ultimi Premi Ubu come miglior attore.
Nel 2008 riceve il Premio Città del Diario e nel 2009 il Premio Hystrio per la drammaturgia.

E' presente per la prima volta con un suo spettacolo al Festival, dopo aver partecipato a Carta Bianca 2008.

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