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venerdì 26 ore 19, sabato 27 ore 23
Casa Teatro Ragazzi, Torino

TRITTICO DELLE GABBIE: LA GABBIA 3

Versione dei fatti

di Stefano Massini
regia Stefano Massini

con Barbara Valmorin, Luisa Cattaneo e Maria Bazzani

produzione Teatro Delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
coproduzione Festival Quartieri dell'arte di Viterbo
in collaborazione con
Teatro Vittorio Emanuele di Messina

Ho sempre provato una forte attrazione per quei luoghi insospettati che si rivelano, nei fatti, autentici contenitori di parole. Luoghi che sono involucri di storie, scenari inconsapevoli e costanti di relazioni umane. Fra questi spazi c’è il parlatorio del carcere. Un luogo adibito soltanto a dialoghi. Uno spazio che nasce con l’esatta vocazione di accogliere scontri, incontri, racconti, confronti. E proprio per questa vocazione acquista una potente identità teatrale. Mi interessa esaminare il rapporto lucido, spietato, che rende quelle quattro pareti spettatrici silenti dei drammi di una sterminata umanità. Ho provato a pensare a quante possibilità di dialogo si aprano attorno al tavolo di un parlatorio, ed ho visto sfilare davanti ai miei occhi una schiera di ruoli sociali, una moltitudine di temi, di situazioni, di incastri della vita. Cos’è questo se non teatro? Per di più tutto questo materiale è reso molto efficace dallo sprone di una impellente urgenza, che lega i personaggi alla ricerca di soluzioni necessarie, sullo sfondo di conflitti irrisolti e incapacità di sostenere gli equilibri sociali. La scommessa di questo Trittico delle gabbie sta nel tentativo di fotografare piccole storie di singoli individui come simbolo/paradigma di più complessi fenomeni sociali, qui drammaticamente inquadrati nell’edificio della reclusione e dell’espiazione. E nasce da queste premesse drammaturgiche la necessità registica di un rapporto ravvicinato, stretto - in qualche modo paritario, non gerarchico - fra il pubblico e l’azione scenica, che per tutti e tre i segmenti scenici dovrà essere spiata dagli spettatori attraverso le sbarre di una reale gabbia. Stefano Massini 

In occasione della versione integrale, la casa editrice Ubulibri pubblica il volume Trittico delle gabbie.

durata 50'

C'è una vecchia. Sola. Buttata in un angolo della gabbia. Davanti a lei una distesa di mattonelle sporche. Sbarre. Grate. Il carcere. Le mattonelle si possono contare, per passare il tempo. Si fanno tante cose, per passare il tempo. Per spendere il tempo. Per non buttarlo. Che poi sono frasi stupide: buttare il tempo, spendere il tempo. Questa donna vecchia sta lì per dare una versione dei fatti. Gliela chiede con insistenza una ragazza impeccabile, perfetta. Una che non sbaglia. Una che sa come fare. Sa cosa dire. Una che il tempo lo sa usare. Ovvero: spendere. Forse la differenza fra uomini e macchine è che le macchine non perdono tempo. Lo sanno spendere bene. Gli uomini no. Loro a volte si perdono. Inefficienza. Insufficienza. Se gli uomini fossero come le macchine darebbero versioni dei fatti senza perdersi in labirinti. Perché ci sono i fatti e i labirinti. I labirinti sono diversi dai fatti. I fatti sono cose certe. I labirinti sono impressioni. Come i frammenti di visi dentro un treno in corsa. Come le parole sempre uguali di chi sta dietro lo sportello 5 dell'ufficio postale. Come lo sguardo del giovane dell'edicola che non dice buongiorno. Il modulo chiede chi sei: questo è un fatto? O un labirinto? Difficile rispondere. Rispondere senza perdere tempo. Stefano Massini


STEFANO MASSINI
Trentenne, fiorentino, nel 2005 vince all’unanimità con “L’odore assordante del bianco” il maggiore premio italiano per la scrittura teatrale, il Premio Pier Vittorio Tondelli a Riccione Teatro. Già assistente ospite di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano, interpreta la scrittura in continuità con la regia dei propri testi. Negli ultimi due anni è finalista ai Premi Ubu con La Gabbia-figlia di notaio (produzione Teatro delle Donne) e L’odore assordante del bianco (produzione Metastasio Teatro Stabile della Toscana), entrambi allestiti con la sua regia. Nel 2007 riceve il Premio Nazionale della Critica come Giovane Artista Rivelazione dell’anno. Finalista anche ai Premi Olimpici del Teatro dell’ETI a Vicenza con Processo a Dio, il testo che - diretto da Sergio Fantoni e con l’intensa interpretazione di Ottavia Piccolo - ha raggiunto 200 repliche in tutta Italia. Stefano Massini è stato inoltre segnalato dai massimi premi drammaturgici italiani, dal Premio Flaiano al Vallecorsi al Fondi-LaPastora. La casa editrice Ubulibri ha pubblicato i suoi testi teatrali nel 2006 nel volume “Una quadrilogia”, mentre nel 2007 è uscito sempre per Ubulibri “Donna non rieducabile”, memorandum teatrale su Anna Politkovskaja, spettacolo messo in scena dal Teatro delle Donne nell’ottobre 2007 nel primo anniversario della morte della giornalista russa. Nel frattempo i testi di Massini vengono tradotti, messi in scena e pubblicati all’estero, dal Portogallo alla Francia alla Germania e adesso gli Stati Uniti dove si progetta un allestimento de “L’odore assordante dei bianco” a Los Angeles. I Kammerspiele di Monaco di Baviera hanno presentato nel gennaio 2008 il suo testo “Donna non rieducabile”, di cui ora si attende un’importante produzione 2009 in Belgio, mentre nell’aprile 2009 è in andato in scena a Parigi in coincidenza con la pubblicazione in francese dei testi teatrali per Arche. E mentre il suo “Alfabeto Birmano” viene personalmente segnalato dal Premio Nobel Aung San Suu Kyi come testo simbolo internazionale della tragedia birmana, l’autore prosegue intanto il Trittico delle gabbie, produzione Teatro delle Donne, che giunge a compimento nel 2008 con Versione dei fatti e con la magistrale interpretazione di Barbara Valmorin. Nel 2009 debuttano infine La fine di Shavuoth per il Teatro Stabile di Bolzano e regia di Cristina Pezzoli, La commedia di Candido ancora con Ottavia Piccolo e infine una personale riscrittura del Frankenstein di Mary Shelley, Frankenstein, ossia il Prometeo moderno spettacolo coprodotto dallo Stabile di Toscana con il Teatro delle Donne, in collaborazione con il Festival della Creatività 2008, in scena nel maggio 2009 con regia dell’autore e protagonista Sandro Lombardi. Arriva al Festival per la prima volta.

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