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giovedì 25, venerdì 26 ore 21
Teatro Astra, Torino
Prima Assoluta
HOMO TURBAE
di da un racconto di Edgar Allan Poe
regia Claudia Castellucci
diezione Claudia Castellucci
orchestrazione musicale Scott Gibbons
su musica per organo di Olivier Messiaen
colaborazione alle luci e ai costumi Romeo Castellucci
maestro di prove Eugenio Resta
con Alessandro Bedosti, Gloria Dorliguzzo, Rob Foreyn, Antonella Guglielmi, Beatrice Mazzola, Benedetta Mazzotti, Andrea Sassoli, Marco Villari
direzione di produzione Gilda Biasini, Cosetta Nicolini
organizzazione Valentina Bertolino, Silvia Bottiroli, Alba Pedrini
produzione Festival delle Colline Torinesi, Espace Malraux Scène Nationale de Chambéry et de la Savoie, Théâtre de la Place Liège - centre européen de création théâtrale et chorégraphique, Charleroi Danses - centre chorégraphique de la Communauté Française de Belgique, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Socìetas Raffaello Sanzio
in collaborazione con Amat/Associazione Marchigiana Attività Teatrali e Civitanova Danza
spettacolo del progetto CARTA BIANCA
durata 55'
A partire da L'uomo della folla di Edgar Allan Poe, Mòra, compagnia di ballo della Socìetas Raffaello Sanzio, propone il suo primo ballo. Claudia Castellucci ha chiesto ad alcuni ballerini di formazione classica di confrontarsi con una forma di ballo studiata nei cinque anni di scuola dedicati al movimento ritmico, che ha condotto. La Stoa, questo è il nome della scuola, ha approfondito il rapporto della danza con la dimensione temporale, perciò ha studiato particolarmente le forme legate alla musica secondo un modo metronomico. Ma il legame con il tempo è anche storico, non soltanto ritmico, e la storia entra in gioco nel ballo attraverso il caso e le sue combinazioni. Il caso diventa causa di movimento, che si manifesta in deviazioni, reazioni e generazioni imprevedibili.
La musica - che media la combinazione tra tutti gli elementi del caso e si costituisce come misura - è tratta principalmente dall'opera per organo di Olivier Messiaen, ed è integrata, nei suoi passaggi, dalla tessitura di Scott Gibbons. L'organo è lo strumento musicale più potente che la storia del pianeta abbia mai prodotto e rappresenta un fiume che porta in sé tutti i registri, le altezze, i timbri, i volumi.
L'uomo della folla è un racconto sull'osservazione della massa indistinta e amorfa che invade le città. All'improvviso la folla si percepisce come un unico corpo, un fantasma eterno che non cessa di abitare tutti gli angoli del mondo. Questa folla è perenne, dall'inizio del mondo; continuamente nuove persone si danno il cambio, nelle ore e nelle ere. L'unico a resistere in questo moto che tutto travolge è il genio maligno, come lo chiama Poe, il volto sempre uguale di un gorgo senza fondamento.
CLAUDIA CASTELLUCCI
Nasce a Cesena nel 1958. Durante gli anni della sua formazione scolastica a indirizzo artistico (Liceo Artistico e Accademia di Belle Arti a Bologna), intraprende con il fratello Romeo, Chiara Guidi e alcuni amici un'attività di teatro che, nel 1981, dà vita alla Socìetas Raffaello Sanzio. Da allora ha continuato a lavorare nella Compagnia, occupandosi di drammaturgia, di teoria del dramma e di didattica. Ha avviato la "Scuola teatrica della discesa", un'esperienza di filosofia e prassi del teatro incominciata nel 1989 e terminata dieci anni più tardi. Nel 2003 ha fondato la Stoa, una scuola sul movimento ritmico che ha diretto fino al 2008. Con la Stoa ha composto diversi Balli metronomici e stocastici. Claudia Castellucci ha scritto diversi testi, tra cui: Il teatro della Socìetas Raffaello Sanzio, dal teatro iconoclasta alla super-icona, Ubulibri 1992, Uovo di bocca. Scritti lirici e drammatici Bollati Boringhieri 2000, Epopea della polvere, Ubulibri 2001, Les Pèlerins de la matière, théorie et praxis du théâtre, Les Solitaires Intempestifs 2001, The Theatre of Socìetas Raffaello Sanzio, Routledge, London and New York 2007.
La Socìetas Raffaello Sanzio è stata presente al Festival con Voyage au bout de la nuit nel 2000, Giulio Cesare nel 2002, M.#10 Marseille e Crescita XV Torino nel 2005, The Cryonic Chants nel 2006.