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IX Edizione - 2004

Locandina IX Edizione - 2004 Festival delle Colline Torinesi

19 giugno / 18 luglio 2004

Il Festival 2004 privilegia scelte dedicate alla creatività internazionale, senza trascurare il vivace apporto del nuovo teatro italiano spesso orfano di interlocutori nel sistema teatrale nazionale e che proprio all'estero gode di molto credito. Apre il programma, infatti, Fanny & Alexander con Ardis I e II, prime tappe creative da Ada, ultimo romanzo di Nabokov del 1969, storia di amori incestuosi.

La critica alla morale borghese era aspra in Fassbinder la cui commedia del 1964, Come gocce su pietre roventi, viene proposta da Teatridithalia in prima assoluta. Una decina di anni dopo comparve Hamletmachine di Heiner Muller, riletto qui da Egumteatro. Proposte non "consolatorie", come lo è la celebre Canzone degli F.P e degli I.M. della Morante, presentata da Paolo Graziosi. La nona edizione del Festival conferma il suo progetto - teatro sperimentale accanto a prove d'attore - perfezionando il rapporto con quelle istituzioni francesi, ONDA e AFAA, e con compagnie e festival europei che scelgono percorsi alternativi. Lo sono quelli di Valère Novarina al quale il Festival dedica un omaggio ospitando La scène, riflesione sulla crsi dell'artista di fronte all'autonomia del linguaggio verbale e visivo. Accanto a Novarina il giovane regista Alexis Forestier alle prese con la misteriosa operina Gertrude Stein, del 1937, Faust ou la Fete Eletrique. Negli stessi anni Marina Cvetaeva subiva gli oltraggi dello stalinismo: alla sua parola rende omaggio Clara Galante in Indizi terrestri. Altre prove d'attore quelle di Anita Bartolucci che affronta Clitennestra, da Marguerite Yourcenar, di Lorenzo Fontana che in 56 - 32 - 104 adatta per la scena il racconto di Tennessee Williams Il desiderio e il massaggiatore negro di Antonio Zanoletti che ripercorre la vita di Pier Giorgio Frassati. Attori fedelissimi al Festival, come Galatea Ranzi impegnata in Sulla soglia, uno studio su Simone Weil. Teatro di parola, ma con guizzi sperimentali, è il Giulio Cesare del CSS di Udine, firmato da Paolo Mazzarelli, che mescola Shakespeare ai comunicati del subcomandante Marcos.

Torna al Festival anche l'argentino Rodrigo Garcìa, con La historia de Ronald el payaso de McDonalds, invettiva contro la società dei consumi e le sue scorie, le stesse che hanno invaso Il cortile di Spiro Scimone e Francesco Sframeli. Una lingua debitrice al dialetto, la loro, come quella di Franco Scaldati, del quale Attori Insieme presenta Pupa Regina Opere di Fango.

Ancora in bilico tra ricerca linguistica e satira sociale è Kitsch Hamlet del gruppo calabrese Scena Verticale, attento a sottolineare la superficialità del presente. Completano il cartellone L'uomo di Neanderthal, da Calvino, Darwin e Lombroso prova di versatilità di Massimo Popolizio, Zolfo, acqua e stelle interpretato da Mauro Avogadro, Così, su due piedi, divertissement sul calcio di Michele Di Mauro e La vietata parte, testo vincitore del Premio Cappellino 2003.

Sergio Ariotti

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