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LA GIOIA

2, 3 giugno ore 20

Teatro Astra, Torino

LA GIOIA

Pippo Delbono

durata 80' - ACQUISTA ORA

Pippo Delbono ritorna al Festival con un viaggio nei dolori, nelle angosce delle persone e del mondo, per provare a scoprire quei rari momenti di gioia che pure la vita sa offrire. Ecco allora il circo con i suoi clown e i suoi balli, ecco una pienezza di visioni, centinaia di barchette di carta, sacchi di panni colorati, a evocare i sommersi nel “mare nostrum”, l’esplosione floreale creata da un fleuriste francese.

di Pippo Delbono
regia Pippo Delbono

uno spettacolo di Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante,
Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Zakria Safi, Grazia Spinella
e con la voce di Bobò
composizione floreale Thierry Boutemy
musiche Pippo Delbono, Antoine Bataille, Nicola Toscano e autori vari
luci Orlando Bolognesi
elettricista Alejandro Zamora - suono Pietro Tirella- costumi Elena Giampaoli
capo macchinista e attrezzeria Gianluca Bolla
responsabile di produzione Alessandra Vinanti - organizzazione Silvia Cassanelli
direttore tecnico Fabio Sajiz
foto Luca Del Pia
Si ringraziano Enrico Bagnoli, Jean Michel Ribes, Alessia Guidoboni assistente di Thierry Boutemy e Théâtre de Liège per i costumi

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione Teatro Nazionale, Théâtre de Liège, Le Manège Maubeuge - Scène Nationale

Questa creazione di Pippo Delbono diventa un nuovo viaggio verso la "gioia" che prosegue con il suo straordinario gruppo di attori/performer, ancor più dopo il vuoto lasciato dalla scomparsa di Bobò, fedele compagno di scena a partire dal loro incontro avvenuto nel 1995 nel manicomio di Aversa. Protagonista di molti spettacoli, icona poetica e anima del teatro di Delbono, Bobò continuerà ad essere una presenza-assenza dentro e fuori la scena in questo nuovo viaggio verso "l'inno alla gioia". Fare uno spettacolo sulla gioia vuol dire cercare quella circostanza unica, vuol dire attraversare i sentimenti più estremi, angoscia, felicità, dolore, entusiasmo, per provare a scovare, infine, in un istante, l'esplodere di questa gioia. Invece di fissarsi in delle immagini, dei suoni, dei movimenti sul palcoscenico, Pippo Delbono e gli attori della sua compagnia cercano di compiere ogni giorno un passo in più verso questa esaltazione assoluta, questa bruciante intuizione. Ecco allora il circo, coi suoi clown e i suoi balli. Ecco pure il ricordo di uno sciamano che con la follia libera le anime. Ecco quindi malinconie di tango e grida soffocate in mezzo al pubblico. Ecco una pienezza di visioni, che si susseguono, si formano, si confondono e si perdono una via l'altra, centinaia di barchette di carta, sacchi di panni colorati a comporre, sembra, quel «mare nostro che non sei nel cielo» della laica preghiera di Erri De Luca, fino all'esplosione floreale, creata da Delbono assieme a Thierry Boutemy, il fleuriste normanno di stanza a Bruxelles e abituato a lavorare in lungo e in largo per il mondo. Storie personali, maschere, danze, clownerie, memorie sono tutte sfuggenti immagini di persone alla ricerca della gioia.

PIPPO DELBONO
Pippo Delbono, attore, autore e regista, nasce a Varazze nel 1959.
Inizia la sua formazione nel teatro di tradizione, ma poi, in Danimarca, si dedica allo studio dei principi del teatro orientale, attraverso un rigoroso lavoro sul corpo e sulla voce. In Germania, poi, è invitato da Pina Bausch a partecipare al suo lavoro.
Nei primi anni ‘80 fonda la Compagnia Pippo Delbono con la quale realizza quasi tutti i suoi spettacoli, da Il tempo degli assassini (1987) a La Gioia (2018). Le sue non sono messinscene di testi teatrali ma creazioni totali, realizzate con un nucleo stabile di attori destinato a crescere nel tempo. L'incontro con persone provenienti da situazioni sociali di emarginazione determina una svolta nella sua ricerca poetica: nasce così Barboni (1997). Alcuni di questi attori - tra cui Bobò, sordomuto incontrato e fatto uscire dal manicomio di Aversa dopo un internamento durato 45 anni - hanno consolidato il loro lavoro all'interno della compagnia e sono tuttora parte centrale dell'esperienza.
Gli spettacoli - La rabbia, dedicato a Pasolini, Guerra, Esodo, Gente di plastica, Urlo, Il silenzio, Questo buio feroce, La menzogna, Dopo la battaglia, Racconti di giugno, Orchidee, Vangelo- oltre a quelli già citati, sono stati presentati in più di cinquanta paesi nel mondo, in teatri e festival come quello di Avignone, che ha ospitato quasi tutte le creazioni della compagnia, il Grec di Barcellona, Il Theater Spektakel di Zurigo, il Festwochen di Vienna, il Festival TransAmériques di Montreal, la Biennale di Venezia ecc.
Numerosi teatri, come il Théâtre du Rond-Point di Parigi, hanno dedicato retrospettive al suo lavoro e coprodotto i lavori degli ultimi anni, e ogni anno presentano la nuova creazione della Compagnia.
Enrico V - la sua unica creazione basata su un testo teatrale - è il solo allestimento italiano tratto da Shakespeare andato in scena alla Royal Shakespeare Company.

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